"'Vogliamo giustizia'
Questo credo che sia il riassunto migliore che si potesse fare, anche se parliamo di 150 anni di soprusi perpetrati ad un intero popolo come quello reggino.
I moti del '70 sono stati la più grande rivolta popolare della storia repubblicana e questo perché la rabbia, la frustrazione e la voglia di riscatto non sono scaturiti da un momento all'altro ma covavano dentro la nostra gente dopo decenni di abbandono assoluto da parte dello Stato.
Le mancate promesse di sviluppo e di investimenti, l'ingiustizia sociale e la miseria culturale ed economica costante in cui ci mantengono da oltre 100 anni non interessava quasi a nessuno a Roma all'epoca e credo a pochissimi tutt'ora.
Siamo stati scippati anche dell'orgoglio del capoluogo (che di fatto siamo in questa regione) se si dovesse guardarla da un punto di vista politico è stato l'ennesimo abuso, se dobbiamo guardarla da un punto di vista di sentimento però non è così,
anzi è la dimostrazione che nonostante i continui scippi e soprusi c'è ancora la voglia di riscatto e la voglia di lottare, sempre da soli.
Nel 1970 a Reggio si è scritta una delle pagine più belle ed allo stesso tempo tristi di questo Paese e nonostante forse fu lì che iniziò a crescere costantemente il sentimento di disillusione che accompagna noi reggini fin dalla nascita, resta comunque uno degli esempi più belli di lotta coraggio e virtù di un intero popolo". Lo scrive in una nota Federico Milia, coordinatore Forza Italia Giovani Città metropolitana di Reggio Calabria.
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