La Reggina ed i diversi concetti di coerenza applicati dall'esterno

regginaesultanzadi Paolo Ficara - Metà febbraio. Primo posto. A +8. Con queste premesse, inimmaginabili ad inizio stagione anche dalle testate più ottimistiche (tra cui la nostra), la Reggina si accinge a giocarsi un altro mattoncino verso la promozione per dirla alla Pizzul. E lo farà su un campo storicamente ostico, con particolare riferimento ai precedenti in terza serie, come quello di Catania.

Gli etnei stanno attraversando una fase che dalle nostre parti, purtroppo, ricorda il 2015. Difficoltà societarie (per usare un eufemismo), perquisizioni delle Fiamme Gialle, conseguente deriva tecnica e futuro pieno di nubi nere. Possiamo solo augurare di non raschiare il fondo, come accaduto a Reggio per tre anni e mezzo prima dell'avvento di Luca Gallo. Gli amaranto devono andare alla ricerca della terza vittoria consecutiva.

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La coerenza è un valore importante. Il tifo organizzato della Reggina ha dimostrato di possederlo, comunicando di non voler sottoscrivere la fidelity card. Anche se ciò significa non poter seguire la squadra oltre lo Stretto, fra due giorni. È una pesante ma onorevole rinuncia, specie considerando il livello del campionato fin qui disputato nonché l'importanza della posta in palio. Medesimo discorso varrà per il derby in casa del Catanzaro.

Ma c'è anche chi il concetto di coerenza lo applica a modo proprio.

Concedi interviste, passi notizie e magari mi inviti pure a pranzo? Ti conferisco l'appellativo di "presidentissimo" ed ingiurio colleghi e tifosi pur di difenderti a spada tratta. Anche se la realtà dice che non compri nemmeno le bottigliette d'acqua per la prima squadra. E che rimani sulla poltrona solo per vana gloria, infangando in continuazione identità e storia di una tifoseria.

Mi neghi le interviste e metti in discussione finanche il titolo a presenziare in tribuna stampa? Aspetto la prima sconfitta per criticarti. Poi magari la sconfitta tarda ad arrivare, ma essendo pulce devo far comunque sentire la mia tosse. E quindi svelo al globo intero(!) il torto delle interviste negate, dico che non sarà certo questo a rendermi critico verso la società, salvo poi nascondermi dietro puerile pseudonimo per dare adito a pettegolezzi che ne infangano l'operato. Un operato testimoniato dai numeri. L'operato di chi ci ha salvati da una catastrofe sportiva e sociale.

La Reggina potrebbe abbandonare tra qualche mese la Serie C. Un contesto mediocre sotto tanti punti di vista. Ormai è comprovato e certificato da anni che invece la mediocrità (ed è un complimento) di alcuni soggetti i quali dovrebbero raccontare la Reggina al tifoso in maniera imparziale, non dipende dalla categoria. Gallo è romano, sta conoscendo sempre di più la città di Reggio. Sia nei suoi aspetti positivi, che negli aspetti sui quali ci sarebbe... da lavorare. Speriamo che i secondi aspetti non gli offuschino mai i primi.