‘Ndrangheta interessata a fondi Covid, da arrestati appoggio a candidato lista Tremonti alle elezioni regionali lombarde

Tremonti Giulio 1Lino Greco, il capo della cosca della 'ndrangheta al centro dell'inchiesta della Dda di Milano che ha portato oggi ad 8 misure cautelari, avrebbe incaricato "alcune persone di fiducia", tra cui Francesco Maida e Luciano Ivaldo Mercuri, entrambi arrestati, "di sostenere la candidatura" nel 2013 dell'imprenditore Tranquillo Paradiso alle elezioni regionali lombarde "nella lista 'Lista Lavoro e Liberta' 3L Tremonti". Emerge dall'ordinanza del gip Simion, nella quale vengono riportati elementi di contesto mafioso presenti gia' in altre indagini. La candidatura dell'imprenditore, attivo nel settore della logistica a Milano, scrive il gip, "era sostenuta dal principale esponente della criminalita' calabrese presente in Lombardia e Piemonte", ossia Lino Greco, "capo dell'omonima 'ndrina distaccata egemone sui territori di San Mauro Marchesato e Scandale (Crotone) con una filiazione ('ndrina satellite) in provincia di Torino, affiliata al Locale di 'ndrangheta di Cutro (Crotone), retta da Nicolino Grande Aracri" Gia' in un'indagine dei pm di Torino a carico di Greco e altri era emerso come lo stesso boss si fosse interessato "per far convergere voti sul candidato Tranquillo Paradiso, impegnato nelle elezioni regionali lombarde del 2013".

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Chiesto prestito Covid di 150mila euro - Abbiamo fatto la richiesta per fare quella cosa li' dei 150 mila euro no? (...) mi ha mandato quella per i 25 mila". Cosi' un presunto prestanome di Francesco Maida, arrestato stamani nell'inchiesta della Dda di Milano su un clan della 'Ndrangheta del Crotonese, faceva riferimento, intercettato a meta' giugno, alla "presentazione della domanda per i finanziamenti previsti a seguito dell'emergenza Covid". Lo si legge nell'ordinanza firmata dal gip Alessandra Simion. Il prestanome, come scrive il gip, faceva "riferimento ad un prestito di euro 150.000 e non piu' ai finanziamenti garantiti per l'importo massimo di euro 25.000, lamentando di aver ricevuto la modulistica errata" dalla banca. In un passaggio dell'ordinanza si legge che Maida "a partire dall'11 giugno", aiutato da Simone Cipolloni, titolare formale di una delle societa', "si cominciava ad attivare presso almeno tre istituti di credito (Monte Paschi di Siena, Bpm e Deutsche Bank) per ottenere i contributi stanziati dal Governo" per le imprese "attraverso l'adozione di misure urgenti in materia di accesso al credito".

Maida si sarebbe attivato per ottenere i finanziamenti "con riferimento alle societa' Davilesara, Clessidra White, e della Bf Impianti o Almagest, di cui Cipolloni e' titolare al 100% delle quote, societa' - scrive il gip - attualmente utilizzate illecitamente dai due". Gli investigatori, attraverso servizi di pedinamento, hanno documento anche l'ingresso, l'8 giugno scorso, dei due in una filiale di una banca a Milano. Il 15 giugno, poi, Maida, "presentandosi come referente della Clessidra White, si metteva in contatto con la banca Bper (Unipol banca) chiedendo di parlare" col vicedirettore "e chiedeva di chiarire la vicenda del conto corrente" della societa' "momentaneamente bloccato in quanto scoperto.

 

Cena del clan in appartamento a City Life- Vive in un appartamento di super lusso a Milano in uno dei palazzi a City Life 'firmati' dall'archistar Zaha Hadid Francesco Maida, ritenuto organico al clan della 'Ndrangheta capeggiato da Lino Greco di San Mauro Marchesato, nel crotonese, e tra le persone arrestate oggi nell'ambito dell'inchiesta della Dda milanese. Nell'appartamento a 'cinque stelle' Maida ha dato cene a cui hanno partecipato esponenti del clan come quella, riportata nell'ordinanza di custodia cautelare del gip Alessandra Simion, dell''ottobre 2017. Tra i commensali, quella sera, si contavano Luigi Greco, "figlio secondogenito del boss Angelo" soprannominato Lino, suo cognato Francesco Cuce' ( fratello della moglie del capo clan), oltre a Luciano Mercuri e Giuseppe Arcuri, anche loro da oggi in cella, e Giuseppe Maid, fratello del padrone di casa. "Nel corso della cena venivano trattati argomenti di estrema importanza", si legge nell'ordinanza: si va da una nuova misura cautelare notificata a Lino Greco, a causa delle dichiarazioni di un collaboratore, ai discorsi in generale sui pentiti "considerati degli infami", alle "condizioni economiche del gruppo" ("dicono che abbiamo i miliardi... e tra un po' non abbiamo i soldi per mangiare" sono le parole del figlio del boss". Si parla anche della "branca torinese del clan" con i suoi conflitti interni e dalla quale Maida si vuole staccare e pure delle "regole derivanti dalla famiglia di origine".

"Clan riciclava denaro di 'Chinatown'" - "La ragione unica dei rapporti intrattenuti da questo cinese con Maida e Mercuri e' perche' questi ultimi riciclano danaro nero che proviene da 'Chinatown' consegnato da questo cinese a loro e che loro, grazie a queste transazioni con l'acciaio, fanno pervenire su conti cinesi in Cina". Lo ha messo a verbale un pentito nell'inchiesta della Dda milanese contro la 'Ndrangheta che stamani ha portato ad 8 arresti, tra cui quelli di Francesco Maida, Luciano Ivaldo Mercuri e del cinese Sang You Zhang. Indagine che ha svelato anche un riciclaggio di denaro arrivato anche su conti di banche in Cina. "In questo giro - ha messo a verbale il collaboratore - utilizzano le societa' bulgare, sui cui conti fanno transitare il danaro proveniente dalle transazioni di acciaio in Italia e da qui i soldi confluiscono in Cina. Sulla somma di denaro in contanti che veniva versata dal cinese, Maida e Mercuri trattengono in contanti fin dal momento della consegna una percentuale pari al 4%. In Cina di fatto vengono movimentate tramite bonifico le somme che Maida e Mercuri a loro volta ricevono quale pagamento per la fornitura di acciaio da parte del cliente finale (...) Questo giro e' iniziato gia' dal 2013". E ancora: "Non so che lavoro facesse questo cinese, parlava correttamente l'italiano. Non so per conto di chi dovesse mandare tutto questo denaro contante in Cina".